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16. aprile 2015

Bari: approvato il regolamento sui beni comuni

Dopo Ostuni, Brindisi e Carovigno, anche il consiglio comunale di Bari ha finalmente approvato, non senza qualche incidente di percorso - vedi il voto contrario delle opposizioni, caso unico in Italia - il regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni (scaricabile qui). Nato sulla spinta dell’esperienza pilota di Bologna questo strumento promuove forme innovative di collaborazione tra amministrazioni pubbliche e cittadini attivi ispirate al principio di sussidiarietà circolare. I beni o i servizi individuati dai cittadini potranno essere affidati dall'amministrazione comunale ai richiedenti a fronte di un progetto d’interesse collettivo che preveda innovazione, rigenerazione o riqualificazione. 

“Penso, ad esempio, a quanto si potrebbe fare nel quartiere Libertà in luoghi come l'ex Manifattura e il giardino Bucci, o coinvolgendo i commercianti di via Manzoni, le scuole e le associazioni che operano nel territorio. – ha dichiarato il Vicesindaco di Bari, Vincenzo Brandi - Una risposta che provi a riempire i contenitori attualmente sottoutilizzati attraverso il recupero della centralità urbana e l'inclusione di porzioni di territorio, e che non sia immaginata direttamente dagli amministratori. Ora possiamo provarci tutti insieme, amministratori e cittadini".

Moltissimi gli elementi di novità, dai principi ispiratori generali (fiducia reciproca, inclusività e apertura, informalità) che è rarissimo trovare negli atti formali dei nostri provvedimenti amministrativi, alle pratiche che il regolamento ispira e disciplina, attraverso patti di collaborazione e accordi procedimentali, che puntino alla cura e alla riqualificazione dei beni comuni. Per tutti gli approfondimenti si può seguire il sito di Labsus, l’organizzazione di cittadinanza attiva che sostiene la diffusione del regolamento in Italia. 

Anche la Puglia si candida quindi a entrare nel novero delle regioni italiane che sperimentano strumenti inediti di collaborazione fra cittadini ed enti pubblici per la promozione di capitale sociale nelle comunità locali, contribuendo così a liberare le energie delle persone che non si rassegnano al declino. Occorre adesso evitare che questi regolamenti restino sulla carta, promuovendone in ogni modo la diffusione e cercando di attivare applicazioni concrete coerenti con i principi ispiratori, in tutte le città che hanno avviato le sperimentazioni.

In Umbria è nata di recente la Rete di Amministrazioni Condivise (RAC), promossa da Anci Umbria, che vuole offrire uno strumento di coordinamento messo a disposizione di tutti i comuni umbri che intendono riconoscere e sostenere i cittadini attivi nei loro territori. Grazie alla piattaforma online che sarà attivata sul sito del comune di Terni per la prima volta in Italia, sindaci, assessori e amministratori potranno scambiarsi osservazioni, opinioni, politiche partecipative già collaudate o potenzialmente attivabili, buone pratiche in materia di partecipazione e beni comuni. Anche l’Assessorato al Welfare della Regione Puglia ha avviato un lavoro che va in questa direzione, nell’ambito del programma PugliaCapitaleSociale, in collaborazione con Labsus, ospitando qualche settimana fa un incontro di lavoro con Gregorio Arena e i referenti regionali dell’organizzazione. Per essere informati seguite la pagina facebook di pugliacapitalesociale.info

 

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