
Nei due precedenti post (15 luglio e 29 luglio) dedicati al sistema dei servizi sociali di Bari abbiamo commentato alcuni dei temi più rilevanti della programmazione sociale della città capoluogo, analizzando la relazione sociale curata dall’IPRES, preziosa fonte d’informazione per conoscere e indagare i cambiamenti in atto in quest’area del welfare territoriale.
In attesa di conoscere in dettaglio le intenzioni del governo in materia di finanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, il lavoro dei prossimi mesi si svilupperà in modo particolare su alcune linee di attività, collegate alle principali aree di bisogno.
Contrasto alla povertà. All’attivazione dei programmi d’inserimento lavorativo finanziati con il Fondo Sociale Europeo, destinati a potenziare gli interventi d’inclusione sociale del Piano Sociale di Zona, si aggiungerà l’avvio della nuova social card che ora dovrebbe allargarsi all’intero territorio regionale (articolo di Vita). La misura si presenta come un intervento straordinario, la cui riconferma nei prossimi anni è tutt’altro che scontata. Per questa ragione può essere interessante sperimentare modelli d’intervento di tipo innovativo, per esempio utilizzando gli strumenti della microfinanza (asset building, microcredito).
Non autosufficienza e prima infanzia. Le risorse rese disponibili dal Piano di Azione e Coesione (sito del Ministero) saranno destinate al potenziamento dei servizi domiciliari e comunitari, per quanto riguarda la non autosufficienza, e al sostegno della rete delle strutture e dei servizi la prima infanzia (nidi, micronidi, servizi sperimentali).
Interventi a favore dei minori. Il decreto legge sulla spending review ha aperto un piccolo spiraglio sul problema della crescente spesa in materia di ‘interventi indifferibili’, stanziando un fondo nazionale ad hoc, di soli 5 milioni di euro, che ha però il merito di portare per la prima volta all’attenzione del governo e del parlamento la questione.
Intanto la Regione Puglia ha approvato il documento d’indirizzo sui Piani Sociali di Zona che estende a tutto il 2013 il ciclo della programmazione sociale in corso, integrando la disponibilità di risorse necessarie a garantire la continuità dei servizi.
Il prossimo anno si annuncia dunque cruciale per disegnare il nuovo sistema di welfare della città di Bari, schiacciato tra la progressiva riduzione dei trasferimenti finanziari e la crescita costante della domanda. Su questi argomenti abbiamo intervistato l’Assessore al Welfare di Bari, Ludovico Abbaticchio.
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